Grazie ai sindaci omissivi la Tirreno Power conquista l'AIA

scritto da Ufficio di Presidenza il .

La centrale a carbone Tirreno Power di Vado Ligure, tanto amata dal PdCome prevedibile, visto che la Tirreno Power NON è stata dichiarata dalle competenti autorità (i Sindaci di Vado Ligure e Quiliano) pericolosa per la salute pubblica, è stata concessa l'AIA da una conferenza di servizi quasi riservata. Solo dei sognatori utopisti o inetti si possono oggi stupire del comportamento dei Sindaci di Vado Ligure e Quiliano... Questi due soggetti hanno tutelato gli interessi della Tirreno Power da sempre, nonostante le abili propagande. Non hanno tenuto conto dei dati della Perizia, dati devastanti. Non hanno tenuto conto dei dati forniti anni fa direttamente dalla Tirreno Power. Non hanno firmato (e bastava lo facesse uno dei due sindaci) un'Ordinanza di Chiusura degli impianti, centrata sulle risultanze delle perizie nonché persino su uno dei pochi ma utilissimi principi imposti dall'UE: il principio di precauzione. Così facendo i due Sindaci non hanno nemmeno agevolato l'azione della Procura che, davanti ad un allarme evidente risultante da Perizie e dati ufficiali e davanti ad un Ordinanza di Chiusura per la tutela della salute pubblica, avrebbe potuto accelerare con le proprie iniziative sul piano giudiziario. Qualcuno si è ostinato nel dargli fiducia a questi due soggetti... li si è difesi... ed ora ecco i risultati... Questi criticavano noi, della Casa della Legalità, che indicavamo le responsabilità omissive dei due Sindaci... Ed ora ecco il risultato: hanno tenuto a bada i cittadini, raccontato quella dell'uva una, due, mille volte ed adesso il risultato devastante per l'ambiente e salute (e VITA) delle persone è arrivato, puntuale. Un risultato devastante ma ripetiamo: prevedibile e scontato!!!

E sulla Tirreno Power eravamo tornati alcune settimane fa...

Era nell'ambito di un ampio articolo sul pm Landolfi ed il fasciolo su di lui aperto dalla Procura Generale di Genova (vedi qui) e scrivevamo questo:

Il pm Alberto Landolfi, quando era ancora alla Procura di Savona era titolare del Procedimento num. 12322 / 07 / 44. Questo procedimento venne archiviato prima della sua partenza per Genova e prima della partenza, sempre per Genova, del Procuratore Scolastico (lettera di archiviazione del 20/03/2009). Cosa vi era in questo fascicolo? Esposti e risultanze sull'inquinamento della Tirreno Power. Presenza massiccia di polveri sottili, un elevato tasso di radioattività, il silenzio dei dirigenti della centrale sulle polveri sottili e sulla radioattività, la mancanza di sufficienti elementi di controllo, la manifesta condotta omissiva della Regione Liguria.

Il pm Landolfi ha scritto nel fascicolo che le rimostranze dei proponenti l'esposto hanno certamente un substrato obiettivo, e che vi è un' "influenza ambientale sfavorevole di rilevante entità" sull'ambiente, e con una "pesante incognita sulla salute" ma nonostante ciò, ha però poi chiuso il fascicolo concludendo che, a suo avviso, non vi sarebbe in tutto ciò una manifesta violazione di legge.

Le 'palesi omissioni' sarebbero secondo Landolfi 'impedite' dal Decreto Min. 60/2002 (sui valori limite degli inquinanti e della qualità dell'aria) nonché dalla modifica e nuova formulazione dell'art. 323 del Codice Penale (quello dell'abuso di ufficio)

Eppure la nuova formulazione dell'art. 323, pur ponendo dei confini più definiti e limitati a tale illecito penale, dice comunque che deve esserci l’intenzione di procurare a sé o ad altri un ingiusto vantaggio patrimoniale ovvero arrecare ad altri un danno ingiusto, ecc...
Nella questione risultano, quindi, in realtà, evidenti gli elementi di abuso d'ufficio.

Le persone che presentarono esposti e denunce, che erano confluiti nel fascicolo di Landolfi, sono molteplici. Tra queste anche l'Ammiraglio Antonino Frisone, non, quindi, certamente, un inetto.

In quella data, poi, erano già noti gli esiti di analisi – effettuate dalla stessa Tirreno Power - che indicavano livelli di inquinamento più elevati degli altri riscontrati in Italia! -. Erano dati del 2007. Dati inconfutabili perché forniti dalla stessa Tirreno Power nell'ambito di un procedimento di VIA che imponeva al titolare della Centrale di Vado Ligure di presentare un biomonitoraggio.

Dati acquisiti dal Ministero dell'Ambiente (prot. N. DSA-2007-27160 DEL 18/10/2007) e dall'ARPA Liguria.

[Il documento sul biomonitoraggio è stato pubblicato tra i documenti della procedura al link http://aia.minambiente.it/DomandeAIADocumenti.aspx?id=114 (andando poi su "documentazione del gestore" poi "integrazioni" poi "prima richiesta" apparirà una serie di pdf, cliccare sul terzo "integrazioni" da 60,23 MB questo è il pdf che contiene il biomonitoraggio, ed a partire da pag. 25 della numerazione  pdf) - Il testo integrale del documento in questione è disponibile direttamente anche qui, in formato .pdf]

ESTREMAMENTI IMPORTANTI LE ANALISI SUI TALLI LICHENICI a pag. 44 della documentazione (pag. 20 del documento biomonitoraggio) risultano valori STRAORDINARIAMENTE ELEVATI IN MOLTE POSTAZIONI

SI ELENCANO SOLO ALCUNI VALORI MASSIMI confrontati con quelli della tab. A allegata tratta da un documento dell'università della TUSCIA a pag. 20

(valori PPM o microg / g)

CADMIO POSTAZIONE UCP 29:  VALORE 12,46 (val massimi riscontrati in Italia tab A 9,04 ppm)  (VALORI NORMALI <0,8 )

ARSENICO POSTAZIONE UCP 7:  VALORE  13,80  (valore massimi riscontrati in Italia  secondo tab. A 5,53 ppm)  (VALORI NORMALI <1,2  )

MERCURIO  POSTAZIONE UCP 41:  VALORE 13,06 (valore max Italia tab. A 1,84 ppm)  (VALORI NORMALI <0,02 )

CROMO POSTAZIONE UCP 40:   VALORE 330,20  (valore max Italia tab. A 60,5 ppm)  (VALORI NORMALI <4 )

Il riepilogo di dettaglio è fatto in seguito. Per esempio, per l'arsenico, a pag. 50 del pdf (pag. 30 del biomonitoraggio) sono appunto evidenziati i valori per l'arsenico sui licheni (anche valore medio e massimo) ma nel commento sottostante non viene menzionata l'enormità del valore massimo (13,80) e anche quella del valore medio (5,66) rispetto ai valori normali (<1,2) !!

Qui gli specchietti con gli altri inquinanti dove non sono evidenziate le enormità dei valori specie sui licheni:
Tab A licheni

Non appare alcun cenno su questi valori straordinari di inquinanti che parrebbero addirittura di gran lunga i più elevati mai riscontrati in Italia secondo appunto la tabella A . Nelle varie fasi di approvazione dell'iter per il potenziamento della centrale pur essendo citato in alcuni casi questo biomonitoraggio - fatto effettuare dalla stessa centrale !!! - non risultano citati questi dati abnormi e, pur in presenza di questi dati, sono state concesse sia l'autorizzazione VIA sia i decreti autorizzativi del Ministero dell'ambiente e dello sviluppo !

Ecco, il pm Landolfi che seguiva questa indagine, non può non aver acquisito quei dati. Non può infatti aver omesso di chiedere ad Asl ed Arpal documentazione in merito alla Tirreno Power. Ed allora, come ha fatto a chiedere ed ottenere l'archiviazione del procedimento?

Ora, dopo l'arrivo del procuratore Granero, la Procura di Savona, da quanto abbiamo appreso, ha ripescato quel procedimento archiviato. Quel che vi era in quel fascicolo. Lo ha fatto perché, con tre consulenti, tre medici, sta portando avanti un'indagine approfondita sulla questione (vedi qui)!
La questione è: come ha fatto il pm Landolfi a non notare quei dati allarmanti tra il 2007 ed il 2009, quando si occupò lui del fascicolo?

Ecco, quindi, che nell'attività del pm Landolfi, oltre a quanto avevamo già evidenziato nell'esposto al CSM (vedi qui), c'è anche altro che è quanto mai criticabile. Anche perché, per colpa dell'inquinamento delle emissioni della Centrale Tirreno Power di Vado Ligure, (qui una perizia aggiornata) le gravi patologie, i tumori e le morti, dal 2007 in avanti, sono continuate a crescere e a devastare vite oltreché l'ambiente.

Il fatto che il pm Landolfi non notò quei dati, non li trovò o non li considerò, quando erano depositati dalla stessa Tirreno Power, sia al Ministero dell'Ambiente sia all'Arpal, è un elemento crediamo significativo, da segnalare e considerare attentamente.

Non ci sono solo le foto, i video, che ci dicono di dubitare. Lui, Landolfi, diffida da quelli con la “schiena dritta”, noi – se ci è consentito, magari a costo di una nuova querela o un altro sequestro preventivo di questa pagina - diffidiamo di lui!


P.S.
E' curioso scoprire che la Procura Generale considera il materiale che pubblichiamo degno di considerazione, mentre il pm Arnaldi di Balme a Torino ha chiesto il sequestro proprio di quelle pubblicazioni. Curioso, davvero curioso… Ma questa è l'Italia!




Il verbale della Conferenza di Servizi tenutasi a Roma, pubblicato da Savona News - vedi qui


Di seguito l'articolo de Il Fatto Quotidiano sull'Autorizzazione transitoria alla Tirreno Power

Articolo de Il Fatto Quotidiano

 

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