TP - Burlando sapeva e lasciava inquinare (come i Sindaci ed al telefono con De Benedetti)

scritto da Casa della Legalità e Ninin il .

La Procura di Savona continua il suo efficace e determinato lavoro sul disastro ambientale prodotto da Tirreno Power e sugli omicidi colposi conseguenti alle emissioni devastanti della combustione del carbone negli impianti di Vado Ligure. Ma l'accertamento delle responsabilità, come si comprende anche dal Decreto di sequestro del GIP Fiorenza Giorgi (leggilo qui), non sono solo dei proprietari della Centrale Tirreno Power (che, come si è letto negli Atti, hanno devastato ambiente e salute per profitto), bensì anche della politica e, quindi, della Pubblica Amministrazione...

Politici e funzionari pubblici che sapevano cosa produceva la Tirreno Power, oltre all'energia elettrica ed al profitto... L'operare della Centrale con impianti obsoleti ed emissioni fuori dai limiti di Legge e delle prescrizioni contenute negli Atti ufficiali e vincolanti, e gli effetti devastanti su ambiente e salute (senza conteggiare i malati e morti di cancro, si è accertato il nesso di oltre 400 morti in 7 anni con l'inquinamento prodotto dalla Tirreno Power).

Se la responsabile prima, per il suo ruolo in Regione Liguria, risulterebbe indubbiamente quella del Responsabile della Direzione Ambiente, ovvero Gabriella MINERVINI, come denunciato da anni anche dalla Casa della Legalità, sono evidenti anche le responsabilità politiche e qui chi era pienamente consapevole delle emissioni fuori norma e delle violazioni delle prescrizioni, sono certamente il Presidente della Giunta regionale Claudio BURLANDO ed i Sindaci di Vado Ligure e Quiliano, compresi gli attuali Attilio CAVIGLIA e Alberto FERRANDO.

Gli ultimi due sapevano perché avevano anche in mano una Perizia Giurata (eccola) ma omettevano di procedere al loro dovere d'ufficio di tutelare la salute pubblica e non adottavano alcun provvedimento in merito. Se non hanno infatti mai nemmeno abbozzato un'Ordinanza di chiusura degli impianti per fermare le emissioni (e quindi gli effetti devastanti sulle persone e sull'ambiente), quando si sono trovati davanti alla procedura dell'AIA per l'ampliamento della Centrale, perseguito da Tirreno Power, hanno accettato che non si imponesse il rispetto dei limiti di legge perché – come dichiarò lo stesso Attilio CAVIGLIA – altrimenti (se si fosse chiesto il rispetto dei limiti) la Centrale avrebbe dovuto chiudere... (e per chi non ci crede qui c'è il video con l'audio dichiarazioni di CAVIGLIA).

BURLANDO sapeva che la Centrale Tirreno Power inquinava. Sapeva che non rispettava le prescrizioni vincolanti così come non rispettava i limiti di emissione. Lo sapeva quantomeno perché in diversi Atti ufficiali (come, ad esempio, nel Parere di VIA n. 134/214 del giugno 2007 – leggilo qui) venivano evidenziate le inadempienze alle prescrizioni vincolanti da parte di Tirreno Power. BURLANDO anziché promuovere un fermo agli impianti della Tirreno Power perché anziché il profitto perseguito a scapito di ambiente, salute e vita delle persone, ponessero in essere gli interventi per fermare le emissioni degli impianti a carbone. In fondo BURLANDO, con la sua vecchia Giunta di cui assessore all'Ambiente era Franco ZUNINO, modificò il Piano Regionale Energetico guardandosi bene dal porre un out out alla produzione attraverso la combustione del carbone e quindi confermando che il carbone fosse uno dei capisaldi della produzione energetica regionale (se ne parlava in coda qui). In fondo Claudio BURLANDO anticipando la possibile esistenza di intercettazioni? - conferma che chiamò nientemeno che l'Ing. Carlo DE BENEDETTI per metterlo in guardia dai rischi per la sua azienda, la SORGENIA che è socia della Tirreno Power.

Ecco, al di là delle valutazioni giudiziarie che compirà nei dovuti tempi e modi la Magistratura, possiamo permetterci di dire che è vergognoso e intollerabile che BURLANDO si preoccupasse di avvisare DE BENEDETTI e non invece i cittadini degli effetti devastanti di Tirreno Power? BURLANDO, come i Sindaci di Vado e Quiliano, non possono sottrarsi dalla loro responsabilità politica per aver omesso gli interventi in loro potere per chiudere la Centrale Tirreno Power, questo è un punto che forse è il caso di porre. Almeno noi la pensiamo così.


Casa della Legalità / Ninin

 

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