Rompiamo noi il muro di gomma
Adesso veniamo a sapere che i partiti stanno discutendo i programmi e i candidati per le prossime elezioni regionali. Ma a noi, ai cittadini, agli elettori chi ci interpella? Chi risponde alle domande sollevate dal libro-inchiesta il "Partito del Cemento"? Nessuno. Silenzio. Abbiamo quindi il dovere di fare noi delle domande e il diritto di avere risposta. Insieme possiamo far sentire la nostra voce e rompere il muro di gomma.
Il libro-inchiesta il "Partito del cemento" di Marco Preve e Ferruccio Sansa descrive circostanze che in qualsiasi altro paese avrebbero suscitato un terremoto politico. In Liguria invece c'è un silenzio totale che ricorda l'omertà. Un muro di gomma che fa pensare ad altre regioni del nostro Paese.
Preve e Sansa parlano di Maestrale - l'associazione politico personale di Claudio Burlando - descrivendo un'impressionante rete di potere. Raccontano che nell'associazione di Burlando siedono i direttori sanitari nominati dall'ente pubblico Regione, ma nessuno si sente in dovere di dare qualche spiegazione. Non solo: tra i membri di Maestrale ci sono i rappresentanti dei grandi costruttori liguri, insieme con gli architetti che disegnano i loro progetti e con i funzionari pubblici che devono approvarli. Ci sono tutti gli "attori" del Porto di Genova e tra essi buona parte degli indagati nell'inchiesta della Procura. Ma che cosa risponde Burlando a questa osservazione? Silenzio.
Di più: Sansa e Preve raccontano che tra i documenti sequestrati dai magistrati che si occupano del grande crac Festival ci sono i registri dei pagamenti effettuati dall'armatore Poulides. Tra i nomi delle persone che ricevono denaro ce ne sono tre che colpiscono: Burlando C. (un omonimo del presidente della Regione?), Lazzari F. (che ricorda quel Lazzarini Franco, imprenditore amico fraterno di Burlando che gli aveva prestato l'auto del famoso contromano) e una certa Bisio Marisa (che si chiama proprio come la madre di Lazzarini). Possibile che si tratti di una tripla omonimia? Forse, ma Burlando deve dare una spiegazione esauriente. Invece... Silenzio.
Non basta. Preve e Sansa raccontano come nel Ponente ligure Claudio Scajola la faccia da padrone. Ricordano come i parenti del ministro popolino i consigli di amministrazione delle principali banche. Ma come spiega Scajola l'impressionante diffusione di suoi amici e parenti seduti ai posti di potere della nostra regione? Con il silenzio.
Ancora: il Partito del Cemento ricorda le amicizie scomode di Luigi Grillo, senatore della Pdl e assiduo frequentatore di Gianpiero Fiorani. Il libro descrive il ruolo di primo piano di Grillo nel mondo bancario ligure. Una storia che meriterebbe interrogazioni parlamentari del centrosinistra e spiegazioni del centrodestra. Invece da entrambe le parti... Silenzio.
Ci sono infine i gli "ambientalisti" ed i diessini. I giornalisti raccontano di una cerimonia in cui si inaugurava un cantiere della famiglia Mamone (dal 2002 indicata dalla DIA quale appartenente alla 'ndrangheta) coinvolta in inchieste per corruzione, voto di scambio politico-mafioso e destinataria di tanti appalti pubblici. A quella "cerimonia" le fotografie mostrano il leader storico dei verdi, divenuto responsabile nazionale ambiente della Margherita, Romolo Benvenuto, ed esponenti dei DS liguri, tra cui l'avvocato Massimo Casagrande, recentemente arrestato per la Tangentopoli genovese e Piero Piccolo, uomo di fiducia di Claudio Burlando. E come rispondono i politici interessati? Silenzio.
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