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Pietro Fuda

(da Wikipedia, l'enciclopedia libera)

Pietro Fuda (Siderno, 28 febbraio 1943) è un politico italiano, è stato il presidente della Provincia di Reggio Calabria.

Dirigente della Cassa del Mezzogiorno e della regione Calabria, inizia il suo percorso politico in Forza Italia, è stato consigliere e assessore regionale nella legislatura dal 1995 al 2000, presidente della seconda commissione permanente. Alle regionali del 2000 è stato primo eletto nella circoscrizione di Reggio e nominato nuovamente assessore per un anno e poi capogruppo di Forza Italia.

È stato eletto Presidente della provincia nel turno elettorale del 2002 (elezioni del 26 maggio), raccogliendo il 58,5% dei voti in rappresentanza di una coalizione di centrodestra.

Sostenuto, in Consiglio provinciale, da una maggioranza costituita da: Forza Italia, UDC, Alleanza Nazionale, Nuovo PSI, PRI, UDEUR, Liberal Sgarbi, Patto dei Liberaldemocratici.

Il mandato amministrativo sarebbe scaduto nel 2007, ma Fuda si è dimesso il 30 novembre 2005 abbandonando Forza Italia per passare nella coalizione dell'Unione. Si schiera dalla parte del presidente della regione in carica, Agazio Loiero, che nel frattempo aveva abbandonato la Margherita per fondare il nuovo Partito Democratico Meridionale.

Fuda partecipa a questo progetto politico, che in occasione delle elezioni politiche italiane del 2006 partecipa alla formazione della Lista Consumatori in Calabria, viene candidato come capolista al Senato ed eletto senatore: la lista, infatti, supera lo sbarramento regionale previsto dalla nuova legge elettorale, raggiungendo il 5,3%.

In Senato si iscrive al gruppo misto e istituisce una propria componente denominata "PDM".

A fine 2006, durante i dibattiti per l'approvazione della legge finanziaria, crea qualche attrito all'interno della maggioranza per essere il primo firmatario del comma 1346 (prontamente ribattezzato Comma Fuda) che avrebbe ridotto i termini di prescrizione dei reati contabili. L'efficacia di tale comma è stata poi neutralizzata con un decreto legge approvato dal Consiglio dei Ministri il 27 dicembre 2006. Il Codacons, associazione a difesa dei consumatori e dell'ambiente nella cui Lista Consumatori Fuda è stato eletto, ha dichiarato di voler promuovere una causa contro il senatore per ottenere il risarcimento per danni all'immagine del movimento.[1]

Dal punto di vista politico - all'interno del gruppo misto - ha stretto una collaborazione con il senatore Sergio De Gregorio, leader di Italiani nel Mondo.

Il comma dello scandalo

Il Procuratore generale della Corte dei Conti, Claudio De Rose ha pubblicamente denunciato che il comma 1346 accorciava i tempi di prescrizione per i procedimenti contabili a danno della Pubblica Amministrazione. Infatti il comma recita: <<al comma 2 dell'art. 1 della L. 14 gennaio 1994, n. 20 le parole "si è verificato il fatto dannoso" sono sostituite dalle seguenti "è stata realizzata la condotta produttiva di danno">>.

In altri termini con tale comma i termini di prescrizione nel diritto al risarcimento del danno di cinque anni vengono fatti decorrere dalla data del comportamento illecito e non dalla sua scoperta.

L'effetto pratico è di anticipare notevolmente il compimento del termine prescrizionale.

Pare che sia una norma concepita per Fuda e per alcuni personaggi ad esso vicini come ad esempio Calabrese, ex assessore regionale ai Lavori Pubblici e presidente della Provincia di Reggio Calabria, coinvolto in inchieste e processi anche per reati contabili.

Sempre secondo la nuova formulazione cadrebbero in prescrizione i procedimenti di responsabilità amministrativa (attualmente prescrivibili nell'ottobre 2011) per 310,8 milioni di euro di contributi europei per l'agricoltura irregolalrmente concessi fino a dicembre 1998.

Inoltre sarebbero prescritti i procedimenti per le consulenze e gli incarichi esterni irregolari, le responsabilità degli amministratori di S.p.A. a capitale misto o partecipato, come Enel, Alitalia o le aziende comunali che operano sul mercato.

 

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