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Di Pietro, cerca foglie di fico o cambiamento?

a1591724997_129368_6429.jpgCi sono di nuovo le elezioni e Antonio Di Pietro ritorna a dire che lui vuole ripulire l'Italia dei Valori. Per la politica il pre-elezioni è periodo di saldi e l'IdV non ha mai fatto eccezione.
Antonio Di Pietro dopo aver scritto un libro sulla Costituzione della Repubblica chiedendo di scrivere la prefazioni a Francesco Cossiga - probabilmente unico, lui, tra gli italiani fedeli alla Costituzione che non sapeva chi fosse Cossiga nonostante si fosse nel pieno degli anni Novanta - oggi la riscopre.



Ma in vista di elezioni non ci sono mai limiti.... e, l'altra sera, a Matrix, ospite di Enrico Mentana sulla tv ammiraglia di Berlusconi, il Di Pietro è tornato ai vecchi tempi. Infatti dopo aver votato per Forza Italia quando già tutti sapevano già che Berlusconi, Dell'Utri e Cesare Previti fossero persone poco raccomandabili, ha detto, che gli unici partiti nuovi, nati dal basso - e confermando il "nati da buone idee" sottolineato dal Mentana - sono: Lega Nord, Italia dei Valori e Forza Italia (la trascrizione testuale nella nota in coda). Speriamo che un ripasso de "L'odore dei soldi" e di altre inchieste e documenti sui promotori "a volto coperto" di Lega Nord e Forza Italia, lo portino a smentirsi.

Così come sarebbe opportuno che chiedesse a uomini e donne, dirigenti ed eletti dell'IdV, che non è il caso di formare società "curiose" con gli uomini di Massimo D'Alema e Claudio Burlando (vedesi le società Gest.Net e Gest.Com - con collegata e controllata Alfa.Com -, costituite a Genova, registrate a Isernia nel suo Molise e trasferite poi a Roma, con il Giuseppe - detto Pino - Marzo, fedele dalemiano e uomo chiave della società di Lazzarini, la Ital Brokers ampiamente smascherata in "Capitalismo di Rapina" e nel libro-inchiesta "Il Partito del Cemento", insieme ai dipietristi Carmen Patrizia Muratore - consigliera regionale in Liguria, nella maggioranza di Burlando - e Franco Arata, quest'ultimo ex agente della Guardia di Finanza cacciato dal Corpo per fatti di corruttela condanni).

Così sarebbe anche da auspicare che, ad esempio, dalla Calabria tagliasse via gli uomini legati ad ambienti massonici quando non a peggio, come sottolineato anche dal giornalista de Il Sole 24 Ore Roberto Galullo, e poi proseguisse il "taglio" salendo, ad esempio, anche in Campania dove alle ultime elezioni politiche ha candidato il noto Domenico D'Elena, da sempre legato all'ambiente dei camorristi con diverse condanne definitive della Cassazione, e familiari di uomini prestanome - stando agli atti ufficiali dello Stato - dei Casalesi, eletti nelle fila dell'IdV sino al Consiglio Regionale.

Sarebbe anche necessario e auspicabile che i saldi non fossero il solito nascondiglio di nuovi tarocchi. Purtroppo i fatti, nella situazione reale, contraddicono ancora una volta le belle parole del Tonino. Due esempi. A Firenze l'Italia dei Valori sia schierata alleata, già nelle Primarie, con quel PD il cui blocco di potere colluso e corrotto è stato evidenziato dalle inchieste giudiziarie che hanno travolto la Giunta comunale. Come, d'altronde, è curioso che l'Italia dei Valori sia in maggioranze e amministrazioni al centro di molteplici inchieste giudiziarie per corruzione e voto di scambio con le cosche della 'ndrangheta, vedasi il caso Genova. In entrambi i casi, se i tempi dell'iter giudiziario sono lunghi, le carte delle inchieste mettono già in evidenza ben più di quanto sia necessario per affermare, senza ombra di dubbio, che ci sono tutti gli elementi per una valutazione etica e politica!

Adesso Di Pietro ha annunciato che lui vuole cogliere l'occasione delle elezioni Europee per candidare persone pulite che lo aiutino a ripulire l'Italia dei Valori, che intanto sembra sempre più essere un ring dove le fazioni si danno battaglia con la minaccia di svelare gli arcani delle interne controparti. Propone pubblicamente candidature indipendenti, e non è la prima volta... ad ogni elezione lo fa... ma l'IdV è sempre la stessa, anzi sempre peggio. Per lui era "indipendente" e pulito anche Filippo De Jorio, piduista, fedele andreottiano golpista, coinvolto nel golpe Borghese, poi graziato dall'altro andreottiano, il pm Vitalone. Di Pietro disse "se non vi va bene andatevene", non lo tuonò a De Jorio, ma a quanti protestavano per quella candidatura, poi scoppiò il putiferio e nemmeno quello convinse il buon Di Pietro che, infatti, si limitò a "congelare" la candidatura che, poi, saltò perchè fu il De Jorio a risentirsi del "congelamento". Questo è solo un esempio dei tanti possibili, ma non essendo questo il punto, ora non si tratta di ripercorrere il passato, in questa riflessione.

Si diceva che Di Pietro propone candidature alle Europee a personalità "indipendenti" per ripulire il partito. Ma visto che non è la prima volta che presi lì voti gabbato lo santo, il dubbio che tali candidature siano solo l'ennesimo specchietto per le allodole resta forte, anzi fortissimo!

Ci sarebbe, però, un modo semplice, lineare e chiaro per sgombrare il campo da questo dubbio. Vediamolo.

I candidati indipendenti, come ad esempio Sonia Alfano, Pino Arlacchi e gli altri, che nulla hanno a che vedere con le questioni e gli equilibri interni dell'Italia dei Valori (e più in generale dell'attuale politica nazionale) e che, quindi, non sono condizionabili o condizionanti, avranno anche l'incarico di costituire una speciale "Commissione dei Garanti" con il potere di espellere e sospendere dal partito (prima delle elezioni europee) amministratori, eletti e dirigenti, locali e nazionali, che abbiamo ombre o siano coinvolti in indagini giudiziarie. Inoltre, in parallelo a questo, sempre per indicazione di tale Commissione dei Garanti, l'Italia dei Valori uscirà dalle alleanze elettorali (vedi ad esempio Firenze) e dalle maggioranze e amministrazioni (vedi ad esempio Genova) dove il problema giudiziario ed etico impone delle nette scelte di campo ad un partito che vuole "ripulirsi".

Ecco: se i candidati indipendenti sono scelti per ripulire il partito allora gli si dia gli strumenti per ripulirlo, così sarà chiaro che non sono gli ennesimi specchietti per le allodole, per incassare nuovamente i voti e poi tirare dritti, con il marcio dentro e di fianco.

Oggi, tra l'altro, il buon Di Pietro non ha nemmeno la scusante di dover "fare cassa", per cui chiedeva a chi voleva candidarsi in postazione sicura fondi su fondi... oggi l'Italia dei Valori incassa, come gli altri partiti della "casta", il doppio rimborso elettorale - quelli per l'attuale e la passata legislatura come se non si fossero sciolte le Camere - e tutti sappiamo che il rimborso elettorale, per ogni singola elezione, va ben oltre il doppio delle spese effettivamente sostenute. Quindi, come si vede, scusanti non ce ne sono, nemmeno per il "tengo famiglia".

Nella politica servono segnali, segnali chiari, inequivocabili. Le contraddizioni sono segnali pessimi. Quindi non ci pare tanto brutto chiedere coerenza tra il dire e il fare. Tutto qui, delle pesanti contraddizioni politiche abbiamo già parlato e non ci torniamo, la questione ora è solo questa: foglie di fico o cambiamento?



NOTA: Trascrizione testuale dell'intervista di Antonio Di Pietro a Matrix, il 3 febbraio 2009, con Enrico Mentana.

Mentana: Da questo scambio polemico [le domande di Libero ed altri], sia che sia venuto, dipende dai punti di vista e delle interpretazioni, in buona fede o anche un po' per stuzzicarla, Le è venuto qualcosa di utile per cambiare, per rendere più trasparente la struttura del suo partito?

Di Pietro: Si, si... guarda, lo voglio dire questa. Questa è una cosa importante. Vedete, quando nasce un partito, c'è, dice ma quello è uno solo che l'ha fatto. Quando cominci sei sempre uno, c'è niente da fare. Poi piano piano, come diceve mia madre "a uno a uno si fanno li milliuni"... a uno a uno si fanno milioni di cittadini... Cosa voglio dire: è chiaro che all'inizio cominci così. L'Italia dei Valori è il partito che pur avendo iniziato da zero, perchè non dimenticare, non confonderti con...

Mentana: da "uno" ha detto

Di Pietro: No, da retta a me, son tre partiti soltanto che hanno cominciato da zero e hanno fatto il primo: innanzitutto la Lega, l'Italia dei Valori e anche Forza Italia, prima fase, sono partiti ex novo... nascono ex novo... poi Forza Italia

Mentana: da una buona idea, nascono da una buona idea

Di Pietro: Ecco.. Dopochè gli altri partiti sono scomposizioni e ricomposizioni, quindi non vanno calcolati, già c'erano. Allora ogni partito nasce inizialmente da poche persone e all'inizio necessariamente tu devi tenere tutto sotto controllo, tanto è vero che se avete, vuole fare una buona informazione vada a vedere anche come hanno fatto sia a destra come a sinistra e come e quanti litigi tra virgolette, o preoccupazione, ci sono in ordine ai patrimoni dei rispettivi partiti di appartenenza. La ragione per cui, una delle ragioni per cui Alleanza Nazionale e Casa della Libertà non ha ancora trovato un punto di incontro, è sui fondi, una delle ragioni fra cui Margherita e Pd quando si sono fusi... e Ds quando si sono fusi nel Pd sono i tanti fondi. E allora è chiaro, è un momento delicato in cui soltanto se mantieni, diciamo così, un controllo della situazione, soprattutto sul piano finanziario, eviti avventurieri e furbacchioni. Dopodichè io sono il primo partito, che nonostante sono di tutti i partiti quelli che è arrivato per ultimo, ho già sbloccato la situazione, perchè se vai a vedere anche negli altri partiti, per quel riguarda la gestione finanziaria son sempre pochi, io ho già cambiato lo Statuto e su questo ho detto, proprio per rispondere a Feltri: Sai cosa faccio Feltri? Sfido la situazione, cambio lo Statuto e già oggi il nostro Statuto è uno Statuto totalmente democratico, anche sul piano finanziario, tanto è vero che è diventato di tipo federativo.

 

Tags: massoneria, burlando, previti, antonio di pietro, di pietro, campania, d'alema, cossiga, lazzarini, Ital Brokers, de jorio

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