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L'AMIA a Palermo non giochi sporco... ecco perche' sosteniamo la Cooperativa APAS


La Casa della Legalità con la Cooperativa sociale APAS di PalermoLa Casa della Legalità - Onlus e la Cooperativa sociale APAS stanno predisponendo un protocollo d'intesa per fa sì che l'esperienza dei cenciaioli a Palermo divenga un esperienza pilota di come si possa creare occupazione, risparmio di denaro pubblico e promozione di una raccolta differenziata effettiva, capace di perseguire concretamente la strategia "Rifiuti Zero". Tale collaborazione punta sia a promuovere questa concreta esperienza che coniuga legalità e sviluppo in Sicilia, sia anche una concreta e diversa politica dei rifiuti che da un lato riduce i costi che gravano sulla comunità, punta al recupero delle risorse con le piattaforme, e permetterebbe, se si riuscirà anche a coinvolgere l'Università di Palermo alla ricerca sul residuo, parallela alla realizzazione di compost che può diventare per l'economia agricola siciliana un'ulteriore risorse di sviluppo compatibile...


Non è un obiettivo ambizioso irragiungibile, ma concreto e realistico. In questo avvio di attività la Cooperativa sociale APAS ha dimostrato - ed i dati sono inconfutabili - che con un irrisorio numero di mezzi, a proprie totali spese, senza gravare di un solo euro sul bilancio dell'AMIA, si raccoglie un differenziato "pulito" di circa 10 volte superiore a quello raccolto da AMIA con centinaia di mezzi a disposizione ed ingenti risorse finanziarie (pubbliche) a disposizione. Tutto questo, ancora, senza che sia stato messo a disposizione della Cooperativa sociale APAS l'impianto (acquistato e montato ma mai usato) di AMIA per lo smistamento e la selezione dell'indifferenziato, da destinare alle piattaforme. La collaborazione tra Casa della Legalità - Onlus e la Cooperativa sociale APAS ha inoltre l'obiettivo di contrastare ogni sorta di degenerazione nella gestione del ciclo dei rifiuti che troppo spesso produce "emergenze" volte sole ad aumentare i costi a carico dei cittadini ed al perseguire politiche quali il ciclo integrato e impianti per la combustione dei rifiuti. Tassello essenziale si cui la Casa della Legalità - Onlus si impegna in questo accordo è il monitoraggio del ciclo dei rifiuti a Palermo, con particolare attenzione alle storture clientelari che producono aumenti di costi nella gestione pubblica, nonché gli appetiti e le infiltrazioni di stampo mafioso che in tale settore sono sempre state drammaticamente presenti. In questo quadro la Casa della Legalità - Onlus procederà anche, ogni qualvolta sarà necessario, ad informare le Autorità di controllo e ad effettuare eventuali denunce specifiche all'Autorità giudiziaria ed ai reparti investigativi dello Stato.
La Cooperativa sociale APAS parallelamente trasmetterà ogni elemento necessario per permettere tale attività alla Casa della Legalità - Onlus.
Ad oggi, sulla base di questi presupposti e impegni, la Casa della Legalità - Onlus, richiede formalmente ed ufficialmente al Comune di Palermo e ad AMIA spa di procedere senza alcun indugio alla stesura di una convenzione annuale con la Cooperativa sociale APAS, al fine di permettere che questo progetto pilota, centrato su sviluppo compatibile e legalità, nuova occupazione e riduzione della spesa pubblica, nonché su una strategia sul ciclo dei Rifiuti che sappia perseguire il modello di San Francisco, possa andare avanti e stabilizzarsi. Se ciò non fosse, nonostante i più che positivi risultati raggiunti ad oggi, significherebbe che il Comune di Palermo ed AMIA vogliono perseguire una "gestione" dei rifiuti piegata da interessi ben diversi da quelli della collettività e dell'ambiente.
Inoltre considerando che la dignità deve essere il primo riconoscimento dato al lavoro e la correttezza un modus operandi fondamentale per contrastare distorsioni gravi nel sistema pubblico, non possiamo non iniziare da subito con il chiedere che AMIA spa corrisponda il dovuto per i guadagni permessi grazie all'operato dei lavoratori della Cooperativa sociale APAS. Infatti non è concepibile che se da un lato la Cooperativa sociale APAS ha lavorato con efficacia, conferendo alle piattaforme i rifiuti differenziati raccolti, questa Cooperativa non veda il riconoscimento economico di tale lavoro. AMIA ha sperperato milioni su milioni di denaro pubblico, ha prodotto, negli anni, emergenze volte solo ad ottenere aumenti di stanziamenti, mentre l'iniziativa partita con i cenciaioli e quindi la Cooperativa APAS ha dimostrato e messo in campo un sistema di raccolta differenziata che riduce drasticamente tali costi con il contestuale incremento delle quantità e qualità di rifiuti differenziati conferiti alle piattaforme. Si vuole forse "strangolare" economicamente questa esperienza? Si deve fare largo a qualche altra realtà economica "amica"? Si vuole forse annientare questa dimostrazione concreta di efficienza, dignità che promuove e rende possibile la gestione del ciclo dei rifiuti attraverso la strategia Rifiuti Zero, senza nessuna "macchina magica"? Quindi AMIA (con il Comune di Palermo) deve rispondere non con parole, ma con i fatti.

 

 

Tags: palermo, rifiuti, sicilia, rifiuti zero, amia, apas, riciclo

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