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Funerali di Fortugno

19.10.2005 - Rainews 24
Funerali di Fortugno. La vedova ai calabresi: bisogna reagire

Si sono svolti nella cattedrale di Locri i funerali di Francesco Fortugno, il vice presidente del Consiglio regionale della Calabria ucciso domenica scorsa dalla ndrangheta. Migliaia le persone riunite in chiesa. La cerimonia è stata officiata dal vescovo di Locri, Giancarlo Bregantini.

Molti gli amministratori e i funzionari pubblici che hanno partecipato alle esequie. In rappresentaza del governo era presente il ministro per gli Affari regionali Enrico la Loggia , presenti anche il leader dell'Unione Romano Prodi e poi Francesco Rutelli, insieme a molti altri esponenti della Margherita, il partito nel quale militava Fortugno.

Prodi: senza legalità inutile parlare dello sviluppo del Sud
Il candidato premier dell'Unione, Romano Prodi, parlando con i giornalisti prima di entrare nella Cattedrale ha detto: "Siamo qui per piangere la salma di Francesco e consolare, se si può, la famiglia, la moglie e i figli. Siamo qui - ha continuato Prodi - anche per dichiarare la nostra ferma volontà perché questi delitti non rimangano impuniti e non si ripetano". "Fa impressione che sia stato ucciso mentre esercitava un diritto politico, una scelta, perché in questi casi è chiaro che vuole essere un ammonimento per chi quella scelta la esercita", ha aggiunto. "L'omicidio è stato commesso per un obiettivo politico". Alla domanda se è un avvertimento al centrosinistra, Prodi ha risposto: "E' un ammonimento a chi vuole la fine dell' illegalità e dell'omertà".

"Bisogna reagire"
"Ai calabresi dico che bisogna reagire come far io per il futuro dei miei figli", ha detto commossa la vedova di Francesco Fortugno, Maria Grazia Laganà conversando con i giornalisti.

"Non lo dico per retorica - ha detto - ma spero che il sacrificio di mio marito valga a qualcosa. Francesco un simbolo? Avrei preferito non lo fosse diventato. Non abbiamo mai avuto minacce, nessuna avvisaglia. Eravamo tranquilli. Hanno colpito l'anello debole della catena, ma non come uomo, ma perché non avendo ricevuto avvisaglie eravamo impreparati. Sarebbe stato meglio ricevere due bossoli in una busta". La signora Laganà ha poi escluso che dietro l'omicidio del marito vi possano essere vicende legate ad appalti della Sanità.

"Mio marito non aveva a che fare con nessun tipo di appalto - ha spiegato ai giornalisti - anche all'opposizione non poteva avere legami con amministratori e dirigenti Asl e adesso era vicepresidente di un organo legislativo e non di governo come il Consiglio regionale. Questa storia degli appalti l'ho appresa dai giornali e sentendo la televisione. Non ne avevo mai sentito parlare".

 

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