Genova - Tangenti per appalti mense, buffera sul Comune
Corruzione, turbativa d'asta e associazione a delinquere in relazione agli appalti per le mense scolastiche affidati dalla passata amministrazione comunale di Genova e dalla Asl 2 di Savona a un imprenditore piemontese, Roberto Alessio, titolare della Alessio Carni di Caresanablot (Vercelli)...
sono i reati ipotizzati dal pm Francesco Pinto, che però sospetta l'esistenza di un comitato d'affari con ramificazioni tuttora attive nella giunta guidata da circa un anno da Marta Vincenzi. Tanto da convincerlo a chiedere al gip Roberto Fucigna, con un dossier di ben 600 pagine, sei ordinanze di custodia cautelare in carcere. Una bufera che scuote Genova alla vigilia della visita di Papa Benedetto XVI.
Una fuga di notizie sui giornali di stamani, però, ha scompaginato i piani del magistrato inquirente che ha fatto scattare le perquisizioni negli uffici e delle abitazioni degli indagati previste in un primo momento come contestuali all'esecuzione degli ordini di cattura. Pinto ha anche aperto un fascicolo per la fuga di notizie, ipotizzando responsabilità da parte dei giornalisti. Gli iscritti a vario titolo sul registro degli indagati per turbativa d'asta, corruzione e (solo tre di essi) anche per associazione per delinquere sono gli assessori ai giovani Massimiliano Morettini e allo sport Paolo Striano, il responsabile delle relazioni pubbliche, politiche e istituzionali, Stefano Francesca, gli ex consiglieri comunali dei Ds Claudio Fedrazzoni e Massimo Casagrande, l'imprenditore Roberto Alessio, l'ex dirigente delle finanze della Regione Giuseppe Profiti e il direttore amministrativo della Asl 2 Alfonso Di Donato. Profiti, docente universitario e dirigente pubblico di alto livello, è uomo di fiducia della Curia genovese tanto da essere stato vicepresidente dell'ospedale Galliera (presieduto dall'arcivescovo di Genova) e proiettato dalla Regione Liguria alla presidenza dell'ospedale Bambin Gesù di proprietà del Vaticano. Ha espresso serenità e fiducia nella magistratura. Si parla di un giro di affari da milioni di euro. Le perquisizioni sono avvenute nell'ambito di un' inchiesta avviata dal pm Francesco Pinto nel 2006, come costola di un'altra indagine, e sarebbe riferita ad appalti del 2005. Ma sembra che accordi fossero in corso per nuove aggiudicazioni.
Come spiegato in una conferenza stampa convocata dal sindaco Marta Vincenzi, a oggi, nella nuova legislatura non è stato bandito alcun appalto per le mense e per il nuovo si stanno definendo le procedure. Tra l'altro "in forte discontinuità col passato è stata intrapresa una revisione di tutte le attività legate agli appalti e in particolare al settore delle mense dando il compito a dirigenti tecnici di assumere le decisioni svincolando la parte politica da quella tecnica e assicurando un avvicendamento completo negli incarichi di tutti coloro che si occupano di appalti". La Alessio Carni di Caresanablot (Vercelli) - come si legge sul sito dell'azienda - è presente sul territorio nazionale grazie ai propri centri di cottura e sedi operative, anche in Lazio, Liguria, Lombardia, Piemonte, Umbria e si occupa di ristorazione sanitaria, scolastica e aziendale. Una costola dell'inchiesta riguarda le mense della Asl 2 di Savona e per questo è indagato il direttore amministrativo Alfonso Di Donato.
Gli assessori Morettini e Striano e il responsabile della comunicazione Stefano Francesca hanno rimesso il proprio mandato nelle mani del sindaco, che si è però riservato di decidere in seguito con l'evoluzione dell'inchiesta. Il sindaco ha precisato che né Striano, Morettini (che nel 2006 erano consiglieri comunale senza alcuna delega assessorile) o Francesca hanno mai avuto alcun possibile ruolo negli appalti. "Questo è il tema - ha sottolineato -. Se uno di loro fosse un assessore dal quale dipendono appalti, se non altro, in via precauzionale, sarebbe stato utile evitare che continuassero ad avere ruoli. Ma Morettini si occupa di giovani, immigrazione e centro storico. Striano di sport e non ci sono appalti in questo settore, e Francesca di comunicazione della città. Quindi la loro posizione deve essere chiarita e a fronte dei chiarimenti prenderò una decisione". "Purtroppo la ricaduta politica di questa inchiesta è tutta su di noi - ha commentato ancora il sindaco di Genova - Non posso che non dispiacermene. Essendo il tempo galantuomo e avendo questa amministrazione buone gambe, credo che non si possa non superarla. La sensazione che rimane è un po' quella di una gran voglia di attaccarci da tutte le parti, ma non bisogna cascare in questo vittimismo. E' bene respingere questa tentazione".