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Inchiesta Bnl. Indagati anche gli alleati di Unipol

28.06.2007 - Sole 24 Ore

Inchiesta Bnl. Il Vertice Milano-Roma
Indagati anche gli alleati di Unipol

di Raffaella Calandra e Laura Serafini



C’è una lista di almeno una decina di nuovi indagati che la Procura di Roma ha iscritto nell’ambito dell’inchiesta sulla scalata a Bnl. Sono esponenti di cooperative, banche italiane e estere e imprese che il 18 luglio 2005 stipularono accordi parasociali con la Unipol di Giovanni Consorte per rilevare il 27% di Bnl in mano al contropatto guidato da Francesco Gaetano Caltagirone e, una volta raggiunto il controllo di oltre il 40% della banca romana, lanciare un’Opa obbligatoria. Tra questi ci sono esponenti di Deutsche Bank Ag di Londra, Credit Suisse First Boston, Nomura International plc. E ancora: rappresentanti di Banca Carige, la Hopa di Emilio Gnutti, quattro società cooperative, Banca Popolare di Vicenza, Bpi, della Società di Servizi Autostradali di Marcellino Gavio e Alvaro Pancotto. L’ipotesi di reato fa perno sull’aggiotaggio (si veda l’inchiesta del Sole 24 ore pubblicata in due puntate, ieri e il 26 giugno). Nel mirino ci sarebbero le modalità di compravendita (e i relativi contratti) dei pacchetti Bnl fino ad allora in mano al contropatto, i cui esponenti, assieme a quelli di Bpi, Unipol, Finnat e Bper sono già stati iscritti nei giorni scorsi per un patto non dichiarato emerso in occasione dell’assemblea del 21 maggio 2005.
Quella compravendita del 18 luglio è forse l’episodio sul quale maggiori sono le sovrapposizioni delle indagini tra le due procure di Roma e Milano: ieri i magistrati romani Giuseppe Cascini e Rodolfo Sabelli hanno incontrato i colleghi meneghini, Francesco Greco, Eugenio Fusco, Giulia Perrotti e Luigi Orsi, per decidere un coordinamento delle indagini. La riunione sarebbe stata interlocutoria, con ipotesi che si possa procedere allo scambio degli atti, tra cui anche le intercettazioni disposte dalla Procura di Milano che ha concentrato le indagini tra il febbraio e luglio 2005. Roma è partita invece dall’estate 2004, quando è stato costituito il contropatto, e a seguito sino al luglio 2005 e oltre i movimenti dei titoli Bnl. Per ora le indagini proseguiranno su due diversi binari.
Nel frattempo altri fondi potrebbero andare a rimpinguare le casse della Magiste. I legali di Stefano Ricucci hanno chiesto alla Procura di Milano il dissequestro dei circa 4 milioni della Bpl Suisse, costola elvetica della banca di Giampiero Fiorani, bloccati nell’ambito dell’inchiesta Antonveneta. Attesa la conclusione del vertice tra le due procure, il curatore fallimentare Domenico Fazzalari e l’avvocato Piermaria Corso hanno ufficializzato ieri sera la loro richiesta al pm, Eugenio Fusco. E ora aspettano le valutazioni dei magistrati, “fiduciosi”, commenta Fazzalari, che spiega: “Si tratta per la quasi totalità (3,7 milioni) di warrant Bpi e per il resto un residuo della vendita di titoli Antonveneta”. Al più presto, invece, il custode giudiziario, Emanuele Rimini, disporrà l’esecuzione del dissequestro dei 21 milioni, più gli interessi di 9 mesi, accordato dalla Procura di Milano. In realtà, superate delle “difficoltà pratiche”, Rimini dovrà solo trasferirli su un conto nella disponibilità della Procura di Roma, che anch’essa, a sua volta, aveva emesso un provvedimento per bloccare quella cifra.

Tags: banche, scalate, fiorani, bnl, gavio, consorte, unipol, ricucci, furbetti

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