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CASA DELLA LEGALITA' E DELLA CULTURA - Onlus
Osservatorio sulla criminalità e le mafie | Osservatorio sui reati ambientali | Osservatorio su trasparenza e correttezza della P.A.

Liberato Calevo. Grazie all'ottimo lavoro di magistrati e forze dell'ordine

Uno dei momenti dei fermi per il sequestro di CalevoCome Casa della Legalità vogliamo sottolineare che il giovane imprenditore spezzino è stato liberato grazie alla professionalità dei magistrati titolari dell'inchiesta e degli agenti delle Forze dell'Ordine. Non è stato pagato riscatto richiesto (pare di 8 milioni di euro), non è stata una liberazione dei sequestratori... Sono state fatte indagini serrate, sono stati individuati i possibili sospetti, è stato quindi liberato in uno dei loghi riconducibili ad uno dei sospetti, in una cantina di un imprenditore edile a Sarzana! E quindi, sono stati anche fermati tre responsabili del sequestro.
Hanno lavorato bene, lontano dai riflettori, sia i magistrati della DDA di Genova, coordinati dal procuratore capo Michele Di Lecce, sia gli agenti di polizia e carabinieri, dando prova di grande professionalità e competenza!
Per questa ragione crediamo che sia doveroso ringraziarli...

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LA SPEZIA: CONFISCA DEFINITIVA DI PATRIMONI ILLECITAMENTE ACCUMULATI

LA SPEZIA: CONFISCA DEFINITIVA DI PATRIMONI ILLECITAMENTE ACCUMULATI

PUBBLICHIAMO INTEGRALMENTE IL COMUNICATO STAMPA DELLA DIA DI GENOVA, E COGLIAMO L'OCCASIONE PER RIBADIRE IL NOSTRO INFINITO GRAZIE PER LA LORO PROFESSIONALITA', DETERMINAZIONE ED EFFICACIA!
L'Ufficio di Presidenza

La Corte Suprema di Cassazione - Sezione VI - ha rigettato il ricorso proposto nell'interesse di VENTURI Gabriele, noto imprenditore 52 enne di Sarzana (SP) nel settore dell'import/export di autovetture di lusso, rendendo definitiva la sorveglianza speciale di P.S. con obbligo di soggiorno per anni 2, nonché la confisca di tutti i beni a lui riconducibili, per un valore approssimativo che si aggira oltre i 10 milioni di euro, già sottoposti a confisca nel luglio 2010, in accoglimento della richiesta formulata, ai sensi della normativa antimafia, dal Direttore della Direzione Investigativa Antimafia.

L'attività investigativa, svolta dal Centro Operativo D.I.A. di Genova in materia di misure di prevenzione, aveva consentito di far emergere il curriculum criminale di tutto rispetto del VENTURI con denunce per reati che vanno dal traffico di stupefacenti alla ricettazione di autovetture di lusso, ad illeciti societari di varia natura, commessi, in alcuni casi, in concorso con soggetti ritenuti associati alla criminalità organizzata con i quali, peraltro, era stata rilevata un'assidua frequentazione; da ultimo, il VENTURI era stato indagato dalla Tenenza della Guardia di Finanza di Sarzana, che ha collaborato con il Centro Operativo D.I.A. di Genova nell'esecuzione del sequestro dei beni, per il grave reato di bancarotta fraudolenta avendo, quel Reparto, constatato l'avvenuta distrazione, dal patrimonio di una sua società, di beni per oltre 3,5milioni di euro.

Oltre a ciò, il VENTURI, per conseguire i suoi scopi illeciti finalizzati all'ingente arricchimento individuato, aveva realizzato un articolato sistema di interposizione fittizia dei beni e proventi accumulati attraverso soggetti terzi e società di copertura. Fra queste vi erano le aziende operanti nei settori del commercio ed import/export di autovetture di lusso ed immobiliari, oggi confiscate definitivamente.

L'attività d'indagine aveva fatto risaltare, altresì, che l'interessato ostentava un elevatissimo tenore di vita, evidenziato attraverso frequentazione abituale di locali pubblici di alto livello, l'acquisto di orologi di marche prestigiose e il mantenimento di numerose autovetture di lusso, totalmente sproporzionato ai redditi dichiarati ufficialmente dallo stesso e dai suoi familiari.

Così, nel luglio 2010, il Tribunale della Spezia, ritenendo fondata la richiesta avanzata dal Direttore della Direzione Investigativa Antimafia, aveva disposto la confisca di tutti i beni immobili (21 unità), fra cui ville e appartamenti di lusso, capannoni commerciali, oltre 300 autovetture, disponibilità bancarie, postali, titoli di credito per un totale in contanti di oltre € 500.000, 56 orologi di marche prestigiose, quote e proprietà di 4 società di compravendita ed import/export di autovetture, anche di lusso, nonchè 2 società immobiliari a vario titolo ritenute riconducibili al proposto per un valore complessivo stimato, come detto, in oltre 10 milioni di euro.

Per di più, reputando concreta la pericolosità sociale del VENTURI, ritenuto soggetto abitualmente dedito a traffici illeciti, che per la condotta ed il tenore di vita si ritiene viva abitualmente, anche in parte, con i proventi di attività delittuose, il Tribunale gli aveva applicato la sorveglianza Speciale di Pubblica Sicurezza, con obbligo di soggiorno in Sarzana (SP), per la durata di anni 2.

Ora, quel patrimonio è passato definitivamente nelle mani dello Stato.

Genova, 2 dicembre 2011

f.to Centro Operativo DIA di Genova

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Nelle Cinque Terre, tra "Mani Unte" ed elezioni comunali

Domani e lunedì con la tornata elettorale per le amministrative, anche a Riomarggiore saranno chiamati a rinnovare l'amministrazione comunale. Riomaggiore è stato l'epicentro dell'inchiesta "Mani Unte" con cui la Procura di La Spezia ha scardinato il blocco di potere intriso di illegalità dell'ex uomo forte del Pd e Legambiente, Bonanini Franco, detto "il Faraone" [clicca qui per rileggere l'Ordinanza integrale che pubblicammo dopo gli arresti].

Tra i candidati in corsa c'è anche chi aveva denunciato le illegalità della "banda" Bonanini e si era guadagnato minacce pesanti proprio dalla "cricca" sinistro-ambientalista... Bonanini voleva far salire degli "amici" dalla Calabria per fare sistemare quell'Alessandro Bordone, reo di aver puntato l'indice sulla gestione illecita e criminale del Parco. Bordone, che non si era piegato allora, è ricandidato con la lista "Per Riomaggiore".

Tra i candidati in corsa c'è anche un altro che ha avuto a che fare con la "cricca del Faraone". Si tratta di Leandro Calzetta, candidato della lista (e non è una battuta) "Partecipazione e Trasparenza".
Con questa lista Calzetta è candidato Sindaco a Riomaggiore, ma di quello che faceva e diceva con la "cricca del Faraone" (non era comunque uno dei indagati) non ci pare aver trovato sue spiegazioni alla comunità di Riomaggiore a cui chiede il voto, appunto, nel nome della "trasparenza"...

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La vergogna di Pitelli... non ha colpevoli



La vergogna di Pitelli... non ha colpevoliLa strage degli innocenti e dell'ambiente non ha colpevoli perché come per magia "il fatto non sussiste". E' questa la conclusione del processo, in primo grado, ai principali responsabili individuati dalla lunga e faticosa inchiesta della Procura di La Spezia. Le prove erano evidenti così come, drammeticamente, gli effetti. Il tempo e l'oblio hanno certamente aiutato a far venire meno l'attenzione sulla vicenda, così come hanno garantito che di fatto nessuno pagasse per quelle montagne di veleni sulla collina di Pitelli... La prescrizione è pronta a scattare ormai e quindi è persino inutile un appello a questa Sentenza, mentre il filone dei traffici e della navi dei veleni, strettamente collegato alla questione Pitelli, come sempre più è emerso da testimonianze dirette, che mettevano in luce il ruolo svolto dalla 'ndrangheta nella partita, resta avvolto, giudiziarimanete, nel più classico muro di fitta ed impenetrabile nebbia.
Se avevamo già pubblicato le carte della Procura che hanno avviato il processo per la Discarica dei Veleni di Pitelli, che c'è ma non sussiste, (clicca qui), pubblichiamo oggi la memoria conclusiva prodotta dalla Procura nel dibattimento (in formato .pdf - clicca qui), oltre a questi due video che speriamo aiutino, quanto meno, ad affermare una verità civile sulla vicenda...

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Pitelli, tra morti, prescrizioni ed ipocrisie

La collina dei veleni di Pitelli
E' una delle storie più classiche di questo nostro dannato Paese. Una storia che si intreccia con i misteri dei traffici e delle nevi dei “veleni”. Un prodotto del sistema corrotto che ha causato un disastro ambientale, malati e morti. Una corsa ad ostacoli per i pm che avviarono le indagini e di una rincorsa alla prescrizione, prima dei politici e poi degli altri responsabili... con i pm di allora che sono stati “banditi” da quel procedimento, i politici prescritti “riabilitati” sempre in pista, i funzionari corrotti che hanno fatto carriera ed il grande corruttore-devastatore che ancora conta! E' così che si può schematizzare il processo per lo scandalo della discarica di Pitelli a La Spezia. Mentre si sta arrivando a conclusione nel dibattimento di primo grado, i politici lo hanno già abbandonato da tempo (con la prescrizione), un funzionario corrotto è stato promosso all'Arpal e lo stesso blocco politico sogna di far dimenticare la vergogna... o forse è meglio dire che si appresta a porre una bella pietra tombale sulla collina dei veleni, visto che persegue il progetto di un bel campo da golf con cui seppellire i veleni interrati! Intanto la bonifica deve ancora avvenire, mentre tra i bambini soprattutto, e più in generale tra tutta la popolazione di quella collina, continuano a dilagare patologie gravissime, cancri e morte! Arriveranno i soldi dello Stato per la bonifica... forse... e se il blocco politico responsabile del disastro sarà anche quello che gestirà questa partita, non è affatto escluso che il grande corruttore-devastatore possa continuare a giocare un ruolo di primo piano, magari con qualche prestanome, per gestire (e incassare) con la bonifica di quei veleni che lo stesso aveva disseminato... e forse domani anche con la gestione di qualche bell'impianto sportivo... con distributori di essenza al gelsomino.
Il 19 ottobre 2010 con i Comitati Spezzini, davanti al Tribunale di La Spezia, alle ore 9, ci sarà anche la Casa della Legalità... e probabilmente ci saranno anche gli esponenti ipocriti di quella politica responsabile del disastro. Non avremo problemi a metterli alle corde ricordando ciò su cui, con il tempo e tanta propaganda, hanno cercato di far calare l'oblio, ovvero le loro responsabilità! Ed iniziamo da subito con la pubblicazione integrale della richiesta di rinvio a giudizio così che chiunque possa leggere, capire e valutare... perché, lo ricordiamo ancora una volta, oltre alla responsabilità penale, che spetta ai magistrati perseguire, c'è una responsabilità politica che sta ai cittadini indicare e perseguire.

Clicca qui e leggi il documento in formato .pdf

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Parco delle 5 Terre, dove il marcio si fa paravento con la bellezza

Una [con l'Ordinanza integrale, la rassegna stampa ed un articolo della "Casa" di La Spezia]
In molti sono increduli in Italia per la retata della "cricca" del Parco delle 5 Terre. E sono incredule perché conoscono quella realtà da lontano. Lo hanno visto ed apprezzato per la sua bellezza. Lo hanno conosciuto per le centinaia di posti di lavoro di giovani e per quella sorta di "stop al cemento" (che poi stop al cemento proprio non era). Ed è naturale che chi vedeva il Parco da lontano. Diversa è la realtà dei fatti che vi era dietro a quella bellezza esteriore.

Quello che si è evidenziato dall'indagine della Procura di La Spezia con la Squadra Mobile è un quadro inquietante, ma anche ben conosciuto da chi aveva guardato a fondo nella gestione del Parco. Bilanci che erano segreti, clientelismo, familismo e minacce, corruzione e truffe che deviavano dalla loro funzione i fondi pubblici a vantaggio dei signori della "cricca". Un sistema che si sapeva garantire le protezioni grazie ad una trasversalità politica, amicizie e complicità negli uffici pubblici... tutto sotto il grande "manto" ambientalista, marchiato Legambiente...

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Frammenti sulla Liguria

Frammenti su altre Regioni

Dossier & Speciali

I siti per le segnalazioni

Osservatorio Antimafia
www.osservatorioantimafia.org

Osservatorio Ambiente e Salute
www.osservatorioambientesalute.org

Osservatorio sulla
Pubblica Amministrazione
www.osservatoriopa.org

 

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