Why Not - Inchiesta ciclone truffa UE
Inchiesta ciclone truffa UE: Spunta una centrale di controllo internazionale. Anche 2 magistrati. Ombre sulla Gdf. Il Copaco chiede gli atti.
20/06 Un sistema in grado di gestire informazioni riservate in maniera illecita. E' una delle ipotesi su cui sta lavorando il sostituto procuratore di Catanzaro, Luigi De Magistris, che nel decreto di perquisizione emesso nell' ambito dell' inchiesta su un presunto comitato di affari afferma che "non pare dubbio che ambienti ai 'confini' con i servizi di sicurezza stiano gestendo informazioni e fatti con una certa 'disinvoltura'". Dalle indagini, inoltre, rileva il pm emerge "un ruolo non istituzionale di taluni appartenenti alla guardia di finanza". Nel decreto di perquisizione, de Magistris parla di "interessanti incroci nell'analisi di utenze, anche straniere, che si incrociano in maniera circolare" e cita il caso di un'utenza americana che contatta il generale della guardia di finanza Walter Cretella Lombardo, ex comandante della Scuola di polizia tributaria di Ostia ed ex comandante del Secondo reparto (indagato dallo stesso De Magistris nell' ambito dell' inchiesta Poseidone sui presunti illeciti nella gestione in Calabria dei fondi per la depurazione), il manager Giancarlo Elia Valori, ed il parlamentare Sandro Gozi. Un'utenza della Gran Bretagna intrattiene conversazioni, solo in uscita, con lo stesso ufficiale ed altri. "Strettissimi - scrive De Magistris - sono i rapporti tra Cretella e l' ufficiale della Gdf Brunella Bruno (in servizio al Cesis ed indagata), sorella dell' avvocato Giovanni Bruno, tutti coinvolti in una importante e delicata attività d'indagine svolta dal Gico di Milano ove emergerebbero contatti ad alto livello in Roma, con particolare riferimento al partito dell' Udc. Così come parimenti strettissimi sono i rapporti tra la Bruno ed il generale Paolo Poletti capo di stato maggiore della finanza". Un'utenza belga effettua conversazioni solo in uscita, tra gli altri, con l' ex capo della sicurezza Telecom, Giuliano Tavaroli, una serie di società, il segretario dell' Udc, Lorenzo Cesa, l'ex presidente della Compagnia delle Opere della Calabria, Antonio Saladino. Un'altra utenza belga riceve solo telefonate di Franco Bonferroni, consigliere d'amministrazione di Finmeccanica, Fabio Schettini e Stefano Torda, ex dirigente generale della Regione Calabria negli anni delle giunte di centrodestra. "Significative" vengono definite da De Magistris "le utenze intestate alla guardia di finanza Comando quartier generale Roma che effettuano chiamate in uscita nei confronti di Cretella Lombardo, Finmeccanica, Brunella Bruno, Laneve, la Lico Santo , l' on. Galati, Francesco Indrieri, Mancini, Pollari, Saladino, Antonietta Magno, Massimo Stellato".
Due magistrati nella rete dei collegamenti. Nella fitta rete di collegamenti emersi nell' inchiesta della Procura di Catanzaro su un presunto comitato d' affari, c' è anche un magistrato che ricopre un "importante incarico istituzionale e che intrattiene legami anche con il coordinatore regionale in Calabria di Forza Italia, il sen. Giancarlo Pittelli" ed un magistrato della Procura nazionale antimafia. Di entrambi non viene fatto il nome. Il primo magistrato viene citato nel decreto di perquisizione emesso dal sostituto procuratore Luigi De Magistris, tra coloro che hanno rapporti con il generale della guardia di finanza Walter Cretella Lombardo, a sua volta legato, secondo la Procura , da rapporti con Antonio Saladino, ex presidente della Compagnia delle Opere della Calabria, le cui attività rappresentano uno dei filoni principali dell' inchiesta. Il magistrato della Procura antimafia, invece, viene citato in un' altra parte del decreto di perquisizione in cui si parla delle telefonate intercettate. In particolare si parla di un' utenza del Belgio che effettua solo conversazioni in uscita e di alcune utenze intestate al Quartier generale di Roma della guardia di finanza.
Il Copaco chiede gli atti. Il Copaco (Comitato parlamentare di controllo sui servizi segreti) ha chiesto alla procura di Catanzaro gli atti dell'inchiesta sulla gestione dei finanziamenti pubblici, che vede tra gli indagati anche due agenti dei servizi segreti: il capocentro del Sismi a Padova, Massimo Stellato e la funzionaria del Cesis, Brunella Bruno. Questo tipo di richiesta da parte del Copaco scatta quando un'inchiesta coinvolge esponenti dell'intelligence.
Saladino “Ripetute violazioni dei segreti”. L'imprenditore ed ex presidente della Compagnia delle Opere della Calabria, Antonio Saladino, coinvolto nell'inchiesta della Procura di Catanzaro sul comitato d'affari che avrebbe fatto truffe utilizzando illecitamente fondi pubblici, in una nota sostiene di aver denunciato al sostituto procuratore della Repubblica, Luigi De Magistris, la ripetuta divulgazione di atti coperti da segreto istruttorio. "Ho denunciato - sostiene Saladino - la ripetuta divulgazione di atti coperti da segreto istruttorio allo stesso dott. De Magistris, titolare dell' indagine principale, affinché svolga le opportune indagini. Un' ultima notazione: si insiste puntualmente su interventi di uomini delle istituzioni al fine di godere della sistemazione lavorativa di qualche soggetto a loro caro. A parte la falsità dell' assunto, vorrei però sapere quale reato si sarebbe consumato una volta acclarato, per come è in atti, che nessuna contropartita è stata mai proposta, corrisposta o richiesta. Io ripetutamente, tramite il mio difensore, ho chiesto di essere interrogato. Non solo non sono stato accontentato, ma addirittura mi si continua ad infangare, unitamente ad altri galantuomini, senza previamente contestarmi una sola condotta illecita. Nell' imputazione si indicano, infatti, reati, ma non le condotte concrete che avrei posto in essere". "Vorrei sapere - conclude - l' irreversibile condanna mediatica che è intervenuta nei miei confronti da chi potrà essere un domani cancellata. Se questo è Stato di diritto?".
Intrecci tra sequestri e intercettazioni. E' tutta concentrata sull' imponente mole di documentazione, che sarà letta anche alla luce delle intercettazioni telefoniche effettuate nella prima fase dell' inchiesta, l' attenzione dei carabinieri e del sostituto procuratore di Catanzaro Luigi De Magistris che coordina l' inchiesta sul presunto comitato d' affari che avrebbe compiuto, secondo l'accusa, una serie di truffe utilizzando illecitamente finanziamenti pubblici. I carabinieri del Comando provinciale di Catanzaro, nel corso delle 26 perquisizioni effettuate, hanno prelevato da case e uffici degli indagati computer, migliaia di documenti, agende, telefoni. Tutto materiale che adesso dovrà essere attentamente esaminato alla ricerca di conferme al quadro accusatorio delineato e di nuovi spunti investigativi che potrebbero emergere. Non è escluso che questa opera di verifica e di analisi possa portare, anche a breve, ad ulteriori sviluppi. Allo stato sono venti le informazioni di garanzia notificate nell' ambito dell' inchiesta in cui si ipotizzano, a vario titolo, reati che vanno dall' associazione per delinquere, alla truffa, alla corruzione, alla violazione della legge Anselmi sulle associazioni segrete al finanziamento illecito dei partiti.
Nessuna indagine su Mastella. La Procura della Repubblica di Catanzaro ha reso noto che nessuna indagine è in corso nei confronti del Ministro della Giustizia, Clemente Mastella. ''In relazione - e' scritto in una nota diffusa oggi pomeriggio a firma del Procuratore della Repubblica di Catanzaro, Mariano Lombardi - agli articoli di stampa pubblicati in data odierna - e con particolare riferimento a quanto scritto sul quotidiano Il Giornale - si comunica che si procedera' ad attivita' investigativa al fine di verificare la liceita' di quanto accaduto. Si informa, altresi', che nessuna richiesta e' stata inoltrata al Parlamento circa l'utilizzazione di intercettazioni in cui compaiono nominativi di parlamentari''. ''Si comunica, altresi', al fine di evitare - conclude la nota - la diffusione di notizie prive di alcun fondamento, che nessuna attivita' investigativa e' in corso nei confronti del Ministro della Giustizia e che l'intercettazione pubblicata non ha avuto alcuna utilizzazione nel decreto di perquisizione di questo ufficio eseguito il 18 giugno''