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Why Not - nuovi sviluppi

Inchiesta ciclone sui fondi UE: Sviluppi a breve. Pressioni di sindacalisti per assunzioni alla Why Not. L'Udc accusa "Strumento di lotta politica"

19/06 Potrebbe avere sviluppi anche a breve termine l' inchiesta della Procura di Catanzaro che ha portato ieri all' esecuzione di 26 perquisizioni nell' ambito di un' inchiesta sull' attività di un presunto comitato d' affari responsabile di una serie di truffe commesse con l' utilizzo illecito di finanziamenti pubblici. I carabinieri, nella stessa giornata di ieri, hanno notificato venti informazioni di garanzia ad altrettante persone indagate nell' inchiesta, per dieci delle quali, tra l' altro, viene ipotizzato il reato di violazione delle Legge Anselmi sul divieto di costituzione di associazione segrete. L' accusa è legata all' appartenenza dei dieci indagati ad una presunta loggia massonica coperta, denominata Loggia di San Marino, che avrebbe rappresentato il centro di potere cui i componenti del comitato d' affari avrebbero fatto riferimento per la realizzazione dei loro affari. L' inchiesta condotta dal sostituto procuratore Luigi De Magistris è in corso già da alcuni mesi e le perquisizioni fatte ieri rappresentano un momento di verifica e di riscontro ad ipotesi accusatorie che il magistrato ha formulato da tempo. La stessa consistenza del decreto di perquisizione emesso ieri dal magistrato, che si compone di 275 pagine, è la dimostrazione dello stato avanzato dell' indagine condotta dal sostituto De Magistris e dei possibili ulteriori passi che il magistrato si accingerebbe a compiere.

Sbarra avrebbe sollecitato otto assunzioni. Il segretario regionale della CISL calabrese Luigi Sbarra, è scritto nei verbali dell’inchiesta, avrebbe sollecitato l'assunzione di otto persone alla societa' "Wiy Not". Lo ha riferito al sostituto procuratore della Repubblica di Catanzaro, Luigi De Magistris, titolare dell'inchiesta su un presunto comitato d'affari che coinvolge politici, imprenditori, uomini dei servizi segreti e persino un generale delle fiamme gialle, la teste Caterina Merante, dalle cui dichiarazioni sono scattate le perquisizioni effettuate ieri in tutta Italia. La testimone, parlando dei rapporti tra Antonio Saladino e i sindacati ha affermato che mentre erano "molto negativi" con una parte del sindacato, con un'altra tali apporti "erano molto buoni fino a poco tempo fa". In particolare al segretario di un sindacato, sempre secondo la teste, "aveva anche fatto assumere la moglie". Le dichiarazioni rese dalla teste sarebbero state riscontrate dai carabinieri del Nucleo operativo che in una informativa al magistrato scrivono dell'asse "Saladino-sindacati" con finalizzato ad avere un rapporto non conflittuale ed anzi "di cogestione degli affari" e fanno un elenco di otto nomi di persone assunte, sette donne e un uomo. La testimone, parlando dei rapporti tra Antonio Saladino e i sindacati ha affermato che mentre erano "molto negativi" con la Cgil , con la Cisl tali apporti "erano molto buoni fino a poco tempo fa, in particolare con Luigi Sbarra al quale aveva anche fatto assumere la moglie". A margine dello sciopero generale di questa mattina in Calabria, il sindacalista ha dichiarato: "Ho appreso dai giornali di essere citato. Escludiamo qualsiasi rapporto con le persone cui riferiscono le indagini. La Cisl - ha aggiunto Sbarra - ha intrattenuto sempre normali rapporti con il sistema delle imprese, rappresentando al meglio i bisogni dei lavoratori. Per il resto, siamo all'oscuro di tutto".  

Tre i testimoni chiave. E' nato dalle dichiarazioni di tre persone informate sui fatti, il nuovo filone dell'inchiesta "Why not", condotta dalla Procura della Repubblica di Catanzaro e sfociata ieri in 24 perquisizioni e nell'emissione di 20 informazioni di garanzia. L'ipotesi intorno al quale ruota l'attivita' del sostituto procuratore Luigi de Magistris e' che in Calabria, negli ultimi quattro anni, esistesse un vero e proprio "comitato d'affari", che avrebbe gestito importanti appalti, in diversi settori, dall'ambiente all'informatica. Il presunto comitato - stando alle tesi della Procura - avrebbe goduto di importanti appoggi a livello politico e istituzionale e, alcuni dei suoi componenti, sarebbero stati legati dall'appartenenza ad una loggia massonica segreta, che aveva come punto di riferimento lo Stato di San Marino. L'indagine e' nata come una costola dell'inchiesta "Poseidone" (la cui delega e' oggi affidata al pm Salvatore Curcio), ma si e' poi sviluppata in maniera autonoma. Ad imprimere una veloce accelerazione agli accertamenti dei carabinieri, sono state le dichiarazioni rese da tre testimoni nella scorsa primavera. Si tratta di Caterina Merante, che dal 1996 fu un delle piu' strette collaboratrici di Antonio Saladino (ex presidente della Compagnia delle opere e uno dei principali indagati) e poi divenne responsabile di filiale di Obiettivo Lavoro in Calabria; Giancarlo Franze', dirigente di Obiettivo Lavoro, e Daniela Marsili, che ha lavorato per molto tempo nella segreteria del consigliere regionale Nicola Acri. Quest'ultima, nel colloquio avuto a gennaio con il magistrato titolare dell'inchiesta, ha svelato l'esistenza di un sistema in base al quale i collaboratori dei consiglieri regionali dovrebbero versare ai loro datori di lavoro una parte degli stipendi corrisposti. La Marsili , che e' la moglie del giudice Giuseppe Greco (il quale l'anno scorso firmo' la contestata ordinanza di custodia cautelare in carcere per il consigliere regionale Franco Pacenza), ha anche dichiarato di essere stata vittima di ritorsioni in seguito all'arresto dell'esponente della Quercia e di avere, per quel motivo, dovuto rassegnare le dimissioni dall'incarico di collaboratrice di Acri.

Migliaia i documenti all’esame di De Magistris. Migliaia di documenti, apparecchiature informatiche, agende telefoniche, telefoni cellulari: è l' enorme quantitativo di materiale sequestrato ieri dai carabinieri nel corso delle perquisizioni disposte dal sostituto procuratore di Catanzaro, Luigi De Magistris, nell' ambito dell' inchiesta sul presunto comitato d' affari che avrebbe compiuto una serie di truffe utilizzando illecitamente finanziamenti comunitari, statali e regionali. De Magistris ha avviato l' esame del materiale, nel quale sarebbero innumerevoli gli spunti per il prosieguo dell' inchiesta. All' attenzione del magistrato sono anche i contenuti delle migliaia di intercettazioni telefoniche ed ambientali effettuate nel corso delle indagini. Nei prossimi giorni, tra l' altro, potrebbe essere risentita la teste chiave dell' inchiesta, Caterina Merante, già collaboratrice di Antonio Saladino, ex presidente della Compagnia delle opere della Calabria. E' stata Caterina Merante a svelare la fitta rete di conoscenze che avrebbe consentito a Saladino, già indagato nell' inchiesta Poseidone, connessa a quella che ha portato alle perquisizioni di ieri, di realizzare una serie di affari che avrebbero avuto al centro appalti gestiti dalla Regione Calabria in vari settori

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