Incompatibilità la Cdl annuncia un consiglio infuocato
16.06.2007 – Il Secolo XIX
battaglia a tursi
Incompatibilità la Cdl annuncia un consiglio infuocato
In attesa dell'udienza in Tribunale, Musso presenta un'interrogazione al sindaco con otto domande
IL PROSSIMO 25 settembre, alle 11,30, il sindaco Marta Vincenzi sarà quasi certamente in Tribunale per replicare alle accuse di presunto conflitto d'interesse mosse a suo carico da Christian Abbondanza e Simonetta Castiglion. Il ricorso presentato dai due esponenti della Casa della legalità prende di mira le attività imprenditoriali e gli incarichi professionali di Bruno Marchese, ex ingegnere Italimpianti e marito della Vincenzi.
In sostanza, Abbondanza e Castiglion sostengono che le società guidate o controllate da Marchese avrebbero ottenuto o avrebbero in corso rapporti di lavoro con enti locali e aziende partecipate, compreso il Comune di Genova. Ma la notizia che Antonino Dimundo, presidente della prima sezione del Tribunale civile, ha avviato la causa civile sullo sfondo di una teorica possibilità di decadenza della Vincenzi, non turba il mondo politico locale. I vertici genovesi dell'Unione fanno quadrato attorno al loro sindaco, ma anche l'opposizione sospende ogni giudizio nei confronti del primo cittadino. A cominciare da Enrico Musso, già candidato sindaco per la Casa della libertà e capo della minoranza nel nuovo consiglio comunale che si riunirà il prossimo 25 giugno. «Sono fiducioso - dice Musso - sul fatto che Vincenzi fugherà tutte le ombre, anche se non si può ignorare un ricorso molto articolato e supportato da visure camerali». Per questo motivo, Musso chiede al sindaco di «fornire tutti i chiarimenti del caso in occasione della prima seduta del consiglio comunale». I consiglieri della Cdl a Tursi hanno pronto un documento unitario che si tradurrà nella prima interpellanza del nuovo ciclo amministrativo. «Abbiamo preparato otto domande da rivolgere al sindaco - spiega Musso - anche perché le risposte di Marchese alla dettagliata denuncia di Abbondanza e Castiglion non sono sembrate del tutto convincenti». Francesco Bruzzone, segretario provinciale della Lega, «attende con serenità il responso della magistratura»: «Intanto la Vincenzi eviti nei fatti di andare a confliggere col proprio ruolo di sindaco». «Questa è l'occasione giusta per fare chiarezza e cancellare definitivamente ogni sospetto», si limita a dire il forzista Alberto Gagliardi.
Sulla sponda opposta, l'iniziativa giudiziaria non preoccupa ma lascia l'amaro in bocca. «Una cosa veramente sgradevole e incompresibile», commenta a caldo Stefano Zara, ex candidato alle primarie dell'Unione. «Le denunce appaiono infondate, tutte costruite con metodo deduttivo, la Vincenzi ne uscirà senza problemi». Più duro Mario Margini, assessore alle Politiche del lavoro e ai Lavori pubblici: «E' una sciocchezza, una montatura all'interno di una campagna nazionale concertata per colpire i Ds. Sono assolutamente solidale con la Vincenzi e per nulla preoccupato». «Tranquillo e sereno» si dice anche il segretario regionale di Rifondazione, Giacomo Conti: «Iniziative come questa non fanno altro che inquinare la politica».
Stupito il presidente della Regione, Claudio Burlando (ds): «Questo è un paese singolare se uno dei più grandi imprenditori nazionali, Berlusconi, ha potuto fare il presidente del consiglio e adesso si parla di conflitto di interesse per un sindaco come la Vincenzi che ha fatto l'insegnante prima e la preside, poi. Se il marito lavorava prima col Comune, che c'entra Vincenzi? Del resto, sono sicuro che Marchese d'ora in poi non avrà alcun rapporto con Palazzo Tursi». «Ho piena fiducia nella Vincenzi - conclude Pippo Rossetti, segretario provinciale della Margherita - e sono certo che se emergeranno incompatibilità, verranno rapidamente rimosse dal sindaco».
Vincenzo Galiano
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