'Ndrangheta - "Locali" e regole sociali anche in Piemonte
Operazione Stupor Mundi Il pentito Rocco Varacalli rivela che la 'ndrangheta della Locride ha creato e organizzato al nord numerose strutture satellite. I boss tengono a "battesimo" i nuovi adepti. Due "sgarri" sono stati puniti con altrettanti omicidi...
La 'ndrangheta della Locride ha trapiantato in Piemonte una struttura satellite con tanto di "regole sociali", "locali", apparati, gerarchie, riti di iniziazione, organizzazione e controllo delle attività delittuose. Più o meno quello che era stato già realizzato in passato da altre 'ndrine del litorale jonico reggino o dai clan facenti capo alle storiche famiglie mafiose della Piana di Gioia Tauro in altre regioni o, addirittura, fuori dai confini nazionali e anche Oltreoceano (dal Canada all'Australia).
Dal complesso delle dichiarazioni rese dal pentito Rocco Varacalli emerge come le 'ndrine operanti nel comprensorio di Platì e Natile di Careri abbiano programmato e realizzato ormai da decenni una vera e propria politica di espansione e colonizzazione dei territori del Nord Italia. In particolar modo il collaboratore riferisce di una attività di controllo capillare pianificata ed attuata nella regione sabauda. Le "verità" di Varacalli sono state riversate nel procedimento denominato "Stupor mondi", nato dall'inchiesta del Goa della Guardia di Finanza sulle attività di un'organizzazione di narcotraffico con al vertice elementi delle 'ndrine di Platì e Natile di Careri. Il procedimento è giunto alla fase dell'udienza preliminare che si sta celebrando davanti al gup del Tribunale di Reggio Calabria, Santo Melidona.
Le dichiarazioni depositate dal sostituto procuratore della Dda Nicola Gratteri, il magistrato che aveva coordinato l'inchiesta "Stupor mundi", sono contenute nei numerosi verbali redatti dai pubblici ministeri della procura distrettuale antimafia di Torino con i quali Varacalli ha cominciato a collaborare da tempo. Tra gli argomenti più interessanti trattati dal pentito originario di Natile di Careri ma da anni trasferito in Piemonte ci sono alcuni di particolare interesse, come due omicidi commessi nell'hinterland torinese per punire i responsabili di gravi violazioni delle regole sociali. A qualsiasi latitudine, dunque, la 'ndrangheta applica le sue leggi feroci che prevedono la morte per chi si rende responsabile di uno "sgarro". Varacalli parla del suo ingresso nella 'ndrangheta, racconta di essere stato sottoposto al rito di affiliazione da parte delle famiglie della 'ndrangheta di Natile di Careri, storicamente alleate a quelle di Platì, che governavano lo svolgimento delle attività illecite nel territorio di competenza, nell'entroterra jonico reggino. In una fase successiva all'iniziazione Varacalli, come egli ha raccontato ai magistrati della Dda torinese, si era trasferito in Piemonte dove avrebbe trovato operante l'identica struttura di 'ndrangheta del paese di origine e avrebbe avuto accesso all'interno della stessa per porre in essere attività di natura criminale.
E dalle dichiarazioni del pentito emerge un particolare assai interessante e cioè la circostanza che l'attività di traffico di sostanze stupefacenti era strettamente ancorata al coinvolgimento di soggetti che la praticavano in seno alle 'ndrine del comprensorio di Platì e di Natile di Careri. In effetti, Varacalli riferisce che il traffico di droga a Torino e dintorni era gestito, sempre con la stessa metodologia delle strutture satellite, da soggetti che già facevano parte della 'ndrangheta. E solo questi soggetti avevano la possibilità di accedere ai canali di approvvigionamento di consistenti quantitativi di cocaina da immettere su un mercato sempre più fiorente. Il collaboratore riferisce di essere riuscito ad entrare in quel mondo solo dopo essere stato "battezzato". Varacalli ribadisce che il rito di iniziazione nel mondo della 'ndrangheta equivale a una vera e propria garanzia su affidabilità e riservatezza dell'interessato.
Questo sistema, secondo il collaboratore, negli anni ha generato una stratificazione a compartimenti stagni a vari livelli: il livello del piccolo spacciatore al minuto, il livello del medio rifornitore del mercato e soprattutto il livello del grosso importatore di ingenti quantitativi di cocaina da immettere sul mercato. Proprio questa garanzia di affidabilità e riservatezza aveva consentito di creare una struttura che, seppure a compartimenti stagni, aveva una funzionalità stabile e duratura e dunque poteva garantire ai soggetti criminali con cui la stessa interagiva tanto una garanzia di buona riuscita delle attività delittuose quanto una altrettanto fondamentale garanzia di riservatezza e, dunque, di elusione dei controlli delle forze dell'ordine. Rocco Varacalli sottolinea nei verbali conteneti le sue rivelazioni che proprio la struttura gerarchica caratteristica della operatività delle 'ndrine, dunque, era alla base dello svolgimento delle attività di traffico di sostanze stupefacenti; ma soprattutto, la riconducibilità di queste strutture alle 'ndrine rappresentava la credenziale per poter svolgere questa attività.
Ma se il meccanismo di operatività era da una parte collaudato, certamente spietata ed intransigente era la legge operante, legge che conduceva a punizioni drastiche in caso di violazione delle regole. Esempio assai significativo il contrasto tra Pasquale Marando e i propri cognati, facenti parte dell'altrettanto famosa famiglia Trimboli, proprio riconnesso alla gestione dei proventi del traffico di sostanze stupefacenti durante il periodo di detenzione di Marando. A causa dei contrasti, secondo il collaboratore di giustizia, Marando non aveva esitato a eliminare i propri cognati cadendo poi vittima della ritorsione degli altri congiunti. Dunque, regole spietate e intransigenti che pure garantivano alla struttura una sopravvivenza sia alle logiche individualistiche interne, sia agli interventi posti in essere dalle forze dell'ordine.
Paolo Toscano
Tags: 'ndrangheta, Piemonte, Stupor Mundi, collaboratore, rocco varacalli, locali, nord, locride, cosca marando, canada, australia, battesimi, 'ndrine, ionico, tirrenico, piana gioia tauro