Duplice omicidio di Cutro: due fermi. Il PM "Nessun aiuto dalla gente"
L'accusa nei confronti dei fratelli Grande è di duplice omicidio con l'aggravante della premeditazione. Domenico Grande, ferito con un colpo d'ascia alla testa da Antonio Arcuri nel corso della lite culminata col duplice omicidio, è piantonato nell'ospedale di Catanzaro. Il fermo di Rocco Grande è stato disposto a conclusione dell'interrogatorio cui l'uomo è stato sottoposto fino alla tarda serata di ieri dal procuratore della Repubblica, Raffaele Mazzotta, e dal pm Alessandra Susca. Secondo quanto è emerso dalle indagini, per uccidere Carmine ed Antonio Arcuri sono state usate due pistole, una calibro 7,65 e una calibro 38. Qest'ultima arma era stata rubata nei giorni scorsi a Reggio Emilia. La lite che ha provocato il duplice omicidio sarebbe stata provocata da questioni d'interesse.
Il PM "Nessun aiuto dalla gente". "Non chiediamo a nessuno di fare l'eroe, ma una scelta di campo tra Stato ed antistato deve essere fatta". Lo ha detto il procuratore della repubblica di Crotone, Raffaele Mazzotta, riferendosi alla mancata collaborazione delle persone che hanno assistito all'omicidio a Cutro di Carmine ed Antonio Arcuri, padre e figlio. "Non è possibile stare alla finestra - ha aggiunto Mazzotta - e piangersi addosso. La risposta da parte dello Stato è stata data in 24 ore e questo è un dato estremamente positivo. La popolazione del crotonese si sforzi di avere fiducia nello Stato. Stiamo dimostrando capacità di reazione notevole". Anche il comandante provinciale di Crotone dei carabinieri, ten.col. Mario Conio, ha posto l'accento sull'assenza di collaborazione da parte dei cittadini, "non essendoci stato contributo - ha detto - da parte di nessuno. Contributo che doveva esserci nei confronti di chi si adopera a rivalutare questo territorio. Ma la risposta immediata dello Stato c'é stata"